Vesuvio DOP e Pompeiano IGP

La coltivazione della vite e la produzione di vino hanno da sempre caratterizzato la storia dell’area vesuviana, a partire dai primi insediamenti greci di Ischia e Cuma.

Tra il I e II sec a.C. l’area vesuviana era inserita nella regio più ricca dell’impero romano, in questa area si producevano la maggior quantità dei vini dell’Impero e alcuni tra i vini più pregiati del tempo. Il ritrovamento archeologico della Villa Augustea di Somma Vesuviana, costruita intorno al II secolo d. C. e ricoperta dall’eruzione del 472 d. C., ha portato alla luce una tra le più importanti “villae rusticae” dalla zona vesuviana, il più grande sito di vinificazione dell’antichità a oggi conosciuto.

Il ritrovamento in tale sito archeologico di grandi celle vinarie e di numerosi doli, conosciuti ai più come anfore, utilizzati per la conservazione ed il trasporto del vino, sono testimonianza storica della centralità della cultura e del commercio del vino del Vesuvio sin dai tempi più antichi.


La zona di produzione comprende 16 Comuni della Provincia di Napoli e, in particolare, tutto il territorio amministrativo dei Comuni di Boscotrecase, Trecase e San Sebastiano al Vesuvio, nonché parte del territorio amministrativo dei Comuni di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Massa di Somma, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana interessando, per un totale di 250 ettari di superficie coltivati a vite.

L’identità dei nostri Vini è data da un Territorio unico e inimitabile.

La denominazione “Vesuvio” DOP ( D.p.r. 13/01/1983 – G.U. 20/06/1983 – Proposta di Modifica pubblicata in G.U.27/12/2016 ) è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione. Tra le varie tipologie e categorie meritano una menzione particolare:

  • Vesuvio DOP (bianco, rosso o rosato), denominazione che dà la possibilità ai produttori di coniugare la propria filosofia aziendale con le caratteristiche del territorio.
  • Vesuvio Lacryma Christi DOP (bianco, rosso o rosato), la punta di eccellenza della denominazione. Solo i vini realizzati con il bland di vitigni ammessi per la vinificazione e nel rispetto dei rigidi parametri fissati dal disciplinare, possono pregiarsi di questa denominazione esaltando la forza vulcanica del territorio.
  • Vesuvio DOP (monovarietale), denominazione riservata ai vini realizzati con uve autoctone vinificate in purezza caratterizzati da una identità molto marcata tipica delle proprietà organolettiche del vitigno e di quelle minerali del suolo.

La zona di produzione della “Pompeiano” IGP (D.M. 22.11.1995, G.U. 301 del 28.12.1995 – ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014) comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni in provincia di Napoli, esclusi quelli ricadenti nell’Isola d’Ischia, interessando un totale di 150 ettari di superficie coltivati a vite.

La tradizione enologica della Provincia di Napoli ha origini molto antiche che risalgono ai tempi precedenti agli antichi romani. Sarà tuttavia durante il periodo dell’Impero Romano che la provincia di Napoli inizierà a conoscere un fiorente sviluppo, tanto da fare giungere i suoi vini anche al di fuori dei confini del nostro paese. Si racconta che gli antichi romani, e in particolare gli Imperatori di Roma, ebbero una particolare predilezione per i vini della Campania. Grazie alle favorevoli condizioni climatiche e la particolare qualità del suolo, nella regione si crearono ottime condizioni per la coltivazione della vite e per la produzione del vino. Sono molti, infatti, gli autori di quei tempi a decantare le qualità del vino partenopeo, compreso Plinio il Vecchio. Lo splendore enologico della Provincia di Napoli di quei tempi consentì anche lo sviluppo e il perfezionamento delle pratiche colturali della vite ed enologiche.

La denominazione Pompeiano IGP trae il suo nome da un luogo emblematico per la storia della produzione vitivinicola della provincia di Napoli: l’antica Pompei. I resti archeologici ne racconta le origini e la grande tradizione.

I Vini si dividono in due macrocategorie:

  • IGP Pompeiano, tipologia che contraddistingue vini al passo con i tempi senza trascurare l’espressione del suolo partenopeo.
  • IGP Pompeiano (monovarietale): tipicità del vitigno e sfumature del territorio di produzione (Campi Flegrei – zona mare – fino alle pendici del Vesuvio) caratteristiche di questa tipologia.

Le denominazioni vanno difese e tutelate valorizzando il lavoro di onesti produttori.

Il Consorzio unitamente agli Organismi di Controllo riconosciuti dal MIPAF, svolge un’importante attività di controllo sulle denominazioni tutelate per sensibilizzare e indirizzare la filiera produttiva al rispetto delle regole di cui al disciplinare di produzione, al quale il produttore stesso, per propria volontà, ha deciso di sottostare.

Agroqualità S.p.A. e l’ICQRF territorialmente competente effettuano, attraverso predeterminati piani di controllo, verifiche annuali del rispetto dei disciplinari di produzione con controlli sistematici che si esplicano durante la fase della viticoltura, elaborazione e confezionamento delle denominazioni tutelate.

In ordine ai piani di controllo gli interessati possono prendere contatti diretti con:

Agroqualità S.p.A.
agroqualita@agroqualita.it

I produttori del Vesuvio per garantire al consumatore la tracciabilità di ogni singola bottiglia, hanno introdotto l’utilizzo dei contrassegni di Stato.

Il Consorzio gestisce e distribuisce i contrassegni di Stato quale servizio rivolto a tutti i produttori che rivendicano la Denominazione “Vesuvio” DOP.